Parole chiave: BIM, Riutilizzo, Modellazione, Circolarità
C Dautremont1, S Jancart1, C Dagnelie2 e A Stals1
1LNA, Facoltà di architettura, Università di Liegi, Belgio
2ERCUS Architettura, Belgio
Astratto.
L’attuale cambiamento del modello sociale, da lineare a circolare, unito alla transizione digitale, sta cambiando alcune pratiche architettoniche. L’emergere del BIM (Building Information Model, Modeling, Management) genera un’evoluzione del processo di lavoro e degli strumenti collaborativi. Tuttavia, gli strumenti BIM difficilmente integrano le informazioni digitali degli elementi trovati durante l’inventario dei materiali. Inoltre, questi strumenti non sono realmente adattati alla modellazione di elementi formalmente complessi. I progettisti sono quindi portati a nuovi strumenti appropriati, come quelli della progettazione parametrica. Anche se per lungo tempo riservati ai progetti “star-architect”, ci affideremo a una ricerca belga che dimostra che questi strumenti stanno gradualmente facendo la loro comparsa nelle agenzie di architettura. Il nostro studio ha dimostrato che l’uso del design parametrico può essere una leva di creatività nella pratica architettonica, oltre che un trampolino di lancio per l’integrazione dei materiali di riuso. Ci poniamo quindi diverse domande a questo proposito: Quali sono le sfide di un approccio architettonico circolare? Come si possono utilizzare gli strumenti digitali in questo processo? Il parametrico ha un posto in una prospettiva di riutilizzo? Questo contributo analizza come includere una forma di circolarità nell’architettura e soprattutto intorno all’implementazione degli elementi di riuso. Proponiamo un flusso di lavoro tra BIM e strumenti parametrici come mezzo per valorizzare il riutilizzo in architettura. Affronteremo queste domande con esempi concreti che illustreranno la rilevanza del legame tra parametrico e riutilizzo.
Presentato a BAMB2020
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