Il BIM è obbligatorio in Italia a partire da gennaio 2019 per contratti pubblici con importo pari o superiore a 100 milioni di euro; obbligatorietà che si estenderà progressivamente fino al 2025, anno in cui tutte le opere pubbliche dovranno necessariamente essere gestite secondo la metodologia BIM.

Il sistema di formazione, però, non è ancora totalmente strutturato.

Dopo il primo ciclo obbligatorio di scolarizzazione che si svolge nell’arco di 8 anni, i programmi nazionali dell’istruzione secondaria e i programmi regionali per la formazione professionale non considerano ancora l’insegnamento del BIM. Alcune esperienze sono da annoverarsi come frutto di un singolo insegnante piuttosto che di linee guida scolastiche. Gli studenti che già conoscono il software BIM provengono essenzialmente dalla scuola professionale per geometri (tecnici edili): possiedono frequentemente capacità di authoring BIM a livello architettonico che possono variare da un livello basso ad un livello alto, in uno o più software. Le scuole professionali superiori insegnano ai giovani professionisti l’uso pratico del BIM piuttosto che l’approccio metodologico.

Le università svolgono la tradizionale istruzione terziaria generale e propongono diplomi di durata variabile, nonché master universitari orientati alla professione. I dipartimenti di Architettura e Ingegneria Civile hanno introdotto l’insegnamento del BIM diversi anni fa. Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara ha iniziato a insegnare software e metodologie BIM nel corso di Tecniche di Rappresentazione dal 2000. Attualmente, la maggior parte dei dipartimenti di Architettura o Ingegneria Civile hanno già almeno un corso in cui viene introdotta la metodologia BIM. Inoltre, a causa del patrimonio architettonico italiano, alcuni dipartimenti stanno anche cercando di integrare nell’insegnamento nuovi approcci su come utilizzare il BIM per gli edifici esistenti e l’ambiente costruito. L’authoring architettonico è ancora l’utilizzo BIM più riconosciuto, mentre deve ancora avvenire uno sfruttamento più avanzato dei dati sugli edifici.

Nell’ambito dell’educazione post-universitaria, negli ultimi anni, sono stati istituiti diversi master e corsi di alta specializzazione, ognuno con il suo focus specifico. Dal momento che l’istruzione post-laurea è rivolta anche a professionisti che hanno già sperimentato il settore delle costruzioni e mirano a gestire il processo di costruzione in modo migliore, un’attenzione elevata è riservata all’insegnamento delle tecniche di gestione. I master post laurea possono essere suddivisi in due livelli:

  • master di 1 ° livello: può essere sviluppato da università o enti privati; la laurea è un requisito di iscrizione; è equivalente a una master degree nelle qualifiche internazionali.
  • master di 2 ° livello: può essere sviluppato solo dalle università; un corso di studio quinquennale è un requisito di iscrizione; non ha equivalenza nelle qualifiche internazionali.

Master di 2 ° livello disponibili in Italia, della durata di 1 anno:

  • Politecnico di Milano – Scuola Master Fratelli Pesenti “ BIM manager”.
  • Università degli Studi di Brescia “BIM-Based Construction Project Management”.
  • Università di Roma – La Sapienza “B.I.M. Building Information Modeling”.
  • Università degli Studi di Ferrara “eBIM: existing Building Information Modeling for the project management on the built environment”.
  • Università di Pisa “Master B.I.M. (Building Information Modeling)”.
  • Università degli Studi della Calabria “BIM Manager e costruzioni ecosostenibili – Edilizia 4.0”.
  • Università degli Studi di Napoli Federico II “BIM e Progettazione Integrata Sostenibile”.
  • Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria “BIM, Building Information Modeling”.

Negli ultimi anni, ancora, sono stati sviluppati diversi corsi di formazione da parte di organismi privati con risultati di successo piuttosto buoni. Inoltre, le associazioni professionali, in particolare quelle che raggruppano architetti, ingegneri e geometri, introducono una “formazione continua” obbligatoria: ogni professionista, che ha bisogno di essere iscritto in un’associazione per fornire i suoi servizi al pubblico, deve partecipare a diversi corsi nel tempo per migliorare le sue competenze.

La norma UNI 11337-7:2018 è il riferimento normativo per il BIM in Italia che ha introdotte ben quattro figure: BIM Manager, BIM Coordinator, BIM Specialist, CDE Manager, alle quali si sono aggiunte figure più nuove, già note nel contesto internazionale, BIM Expert, BIM Consultant, BIM User, Information Manager, BIM Discipline Leader, ecc..

In effetti, queste nuove figure professionali non fanno capo a nuovi ordini professionali (come quello degli ingegneri e/o degli architetti) o collegi (come quello dei geometri o dei periti industriali), ma operano a livello specialistico nel mercato, al pari di tutte le tradizionali professioni organizzate in ordini o collegi.

Chiunque decida di intraprendere un percorso di formazione per ottenere una Qualifica e una Certificazione per una delle figure della metodologia BIM in Italia, viene riconosciuto professionista nell’ambito specialistico ai sensi della L.4/2013. Questo meccanismo di riconoscimento assicura il possesso dei requisiti curriculari e di qualificazione professionale richiesti per lo svolgimento dell’attività, nonché il possesso da parte del professionista iscritto di una certificazione rilasciata da un organismo accreditato.

Il percorso di formazione nazionale viene regolamentato in primis da ACCREDIA, ente unico italiano per l’accreditamento. Accredia, in linea con quanto formulato nella UNI CEI EN ISO/IEC 17024, definisce i requisiti per l’accreditamento degli enti di certificazione, di formazione, dei formatori e dei professionisti formati in qualsiasi ambito disciplinare.

Le quattro figure professionali introdotte dalla norma si relazionano secondo uno schema gerarchico piramidale: il BIM Specialist esegue le attività secondo quanto coordinato dal BIM Coordinator il quale, a sua volta, risponde alle linee guida dettate dal BIM Manager. Ai primi tre livelli si aggiunge il profilo trasversale del CDE Manager che è di supporto alla digitalizzazione della commessa.

Per ottenere la certificazione in una delle professionalità BIM, in Italia, è necessario sostenere un esame presso un Organismo di Certificazione del Personale, accreditato da ACCREDIA in base alle norme ISO/IEC 17024. L’accesso all’esame è vincolato al possesso di una serie di requisiti: insieme alle conoscenze teoriche e alle competenze specifiche su un applicativo BIM viene sempre richiesta una esperienza lavorativa pregressa sia in ambito tecnico, sia in commesse gestite secondo la metodologia BIM.

Il sistema di istruzione e formazione italiano relativo al BIM